Pablo Neruda è stato un poeta cileno, uno dei più importanti e famosi poeti del XX secolo. Nato il 12 luglio 1904 a Parral, in Cile, Neruda trascorse gran parte della sua infanzia a Temuco, dove suo padre era stato assegnato come impiegato delle ferrovie.
Pablo Neruda è stato un poeta cileno, uno dei più importanti e famosi poeti del XX secolo. Nato il 12 luglio 1904 a Parral, in Cile, Neruda trascorse gran parte della sua infanzia a Temuco, dove suo padre era stato assegnato come impiegato delle ferrovie.
Neruda aveva una profonda passione per la poesia fin da giovane ed era conosciuto per la sua eccezionale memoria, che gli permetteva di recitare interi libri di poesie a memoria. Si iscrisse all'Università di Santiago nel 1920, ma lasciò presto gli studi per dedicarsi alla poesia.
Nel 1923, pubblicò il suo primo libro di poesie, "Crepusculario", che ebbe un grande successo e gli valse la fama nazionale. Nel 1924, pubblicò il suo secondo libro, "Veinte poemas de amor y una canción desesperada", che divenne un best seller e lo rese celebre in tutta l'America Latina.
Nel 1927, Neruda fu eletto deputato al Congresso cileno, e nel 1930 divenne senatore. Durante questo periodo, continuò a scrivere poesie e pubblicò diversi libri, tra cui "Residencia en la tierra" e "Tercera Residencia".
Nel 1945, Neruda divenne il console cileno a Madrid, in Spagna, ma tornò in Cile nel 1946 per partecipare alle elezioni presidenziali. Nonostante fosse il candidato preferito dalla maggior parte della popolazione, fu sconfitto dal candidato conservatore Gabriel González Videla.
Nel 1949, González Videla ordinò l'arresto di Neruda, accusandolo di sovversione. Neruda fuggì in Argentina, ma fu poi arrestato e condannato in absentia a 20 anni di carcere. Fortunatamente, riuscì a fuggire dall'Argentina e a rifugiarsi in Messico, dove visse in esilio fino al 1952.
Nel 1952, González Videla fu destituito dal potere e Neruda tornò in Cile. Nel 1953, fu eletto senatore nuovamente e nel 1954 divenne il senatore più votato della storia del Cile.
Nel 1971, Neruda vinse il Premio Nobel per la Letteratura per "una poesia che con il suo fervore passionale, le sue immagini vive e le sue dure parole denuncia gli abusi e gli ingiustizie della vita".
Neruda morì il 23 settembre 1973, pochi giorni dopo il colpo di stato del generale Augusto Pinochet. La sua morte